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Stress da rientro dalle vacenze

Qualche anno fa si poteva vedere un simpatico spot di una nota compagnia di crociere che presentava una donna che mentre si trovava nella sua ordinaria vasca da bagno, al ricordo nostalgico della vacanza appena conclusa a bordo di una lussuosa nave,  scoppiava a piangere.

Il periodo subito successivo il termine delle vacanze, quando ci accingiamo a rientrare nella nostra routine lavorativa, è da sempre un periodo caratterizzato da un “cambio” di abitudini, di esperienze e di stati emotivi che spesso genera uno stress negativo per il nostro benessere psicofisico soprattutto se il periodo di vacanza è stato abbastanza lungo (almeno 5/6 giorni).

Aver abusato di pranzi troppo “edonistici”, avere scombussolato i nostri orari canonici andando a dormire più tardi e spesso per molte meno ore rispetto alle solite 7/8 ore perché liberi dai consueti ritmi lavorativi e magari non aver fatto attività motoria da molti giorni, spesso possono generare nel momento di riprendere la routine lavorativa o scolastica uno stress eccessivo caratterizzato da uno stato psicologico negativo dove si tende maggiormente al pessimismo, si avverte un calo di capacità di concentrare la nostra attenzione e di memorizzare oltre a percepire una diminuita energia psicofisica generale.

Delle ottime indicazioni di massima per gestire più efficacemente lo stress “da rientro” sono quelle che riporto di seguito e che ti invito a considerare in un’ottica integrata che cioè prevede uno scambio continuo e bidirezionale tra ciò che consideriamo generalmente “mentale” e ciò che chiamiamo “corporeo”.

Tutte le più recenti scoperte scientifiche ci indicano che questi due aspetti del nostro essere sono inestricabilmente uniti e continuamente interagenti. Premi Nobel hanno ormai dimostrato che la qualità della nostra vita mentale influenza la nostra fisiologia fino a modificare anche l’espressione genetica delle nostre cellule (vedi il mio articolo “Come lo stress “invecchia” il nostro DNA“).

Essendo indicazioni generali sono da considerarsi naturalmente non applicabili a qualsiasi contesto personale (pensiamo ad esempio ad una persona che ha problemi motori o che soffre di cardiopatie o di depressione) per questo motivo, nel caso le si volesse adottare, ti invito a rivolgerti ad un professionista sanitario (medico o psicologo).

Ecco dunque le indicazioni pratiche sintetizzate in tre fattori chiave utili non solo per fronteggiare la fase di rientro dalle vacanze ma anche per tutti quei periodi in cui lo stress psicofisico impatta negativamente le nostre vite.

  • Ristabilire un corretto ritmo circadiano;
  • Introdurre nella propria pratica quotidiana, o comunque almeno tre volte alla settimana, sessioni di rilassamento psicofisico di 5/7 minuti dove eseguiamo una respirazione diaframmatica (mentre inspiriamo l’addome si espande, mentre espiriamo si contrae) e cerchiamo di focalizzare l’attenzione su di essa;
  • Cercare attivamente di coltivare quelle esperienze legate alle nostre passioni personali dove ci sentiamo particolarmente ingaggiati nell’attività stessa, il tempo sembra scorrere diversamente da quello dell’orologio (molto spesso il tempo “vola”) e dove ci scordiamo temporaneamente sia delle nostre preoccupazioni che dell’eventuale giudizio delle altre persone. Queste esperienze che tecnicamente vengono chiamate “Esperienze Ottimali” oltre ad interrompere la solita routine hanno molteplici implicazioni benefiche per la nostra salute.

Per quanto riguarda il primo punto, “ristabilire il ritmo circadiano”, ricordiamoci di rispettare le seguenti indicazioni:

  • dormire adeguatamente andando a coricarci sempre allo stesso orario possibilmente almeno un’ora prima di mezzanotte, tenendoci alla larga da schermi che emettono la cosiddetta “luce blu” (computer, smartphones, tablet,…), da esposizioni mediatiche aggressive/violente almeno mezz’ora prima di dormire e da un’attività motoria vigorosa nelle ore precedenti il sonno;
  • nutrendoci correttamente cioè bevendo adeguatamente (per circa il 4% del nostro peso corporeo) durante tutta la giornata, assumendo più cibi antiossidanti e anti-infiammatori, mangiando abbondantemente frutta e verdura di stagione e stando attenti nell’avere il giusto apporto di sostanze benefiche (in particolare omega 3, vitamina B, C e D) ed evitando soprattutto dopo le 3/4 p.m. quelle con alte concentrazioni di grasso/sale/zuccheri ;
  • ricominciando un’attività motoria aerobica non vigorosa (almeno nelle prime settimane) di almeno 20/30 minuti 2/3 volte la settimana possibilmente all’aria aperta e non di sera.

Sono ben consapevole che i consigli che ho appena scritto non sono pochi ma accolti nell’ottica integrata che ho precedentemente descritto hanno il grande vantaggio di non dover essere implementati nella vita quotidiana tutti e subito. Se ti dovesse rincuorare: nessuno riesce ad applicarli tutti da subito ma introducendone almeno uno alla volta e aggiungendo più indicazioni nel tempo il risultato è sia significativo che duraturo.

Le varie indicazioni riportate hanno un effetto cumulativo nel senso che hanno sia un effetto benefico indipendente rispetto altri fattori considerati sia favoriscono l’applicazione di fattori diversi dall’elemento stesso.

Per esempio il mangiare in una maniera corretta non è importante solo come elemento di per se ma anche favorisce un’igiene del sonno che a sua volta rende più probabile un recupero cognitivo più efficace.

Da sottolineare che i tre elementi indicati inizialmente per ristabilire un buon livello di benessere psicofisico vanno considerati come ugualmente importanti per una vita in salute e ricca di soddisfazioni. Oltre a ridurre lo stress negativo dovuto ad un eccessivo “strapazzamento” estivo sono fattori che promuovono una vita significativa. Dico questo perché c’è molta differenza tra il “non stare male” e lo “stare bene” caratteristico delle vite ricche e significative.

Come per tutti i cambiamenti relativi le abitudini e gli stili di vita, vale la regola aurea che vede la regolarità e la perseveranza come fattori fondamentali ai quali dare priorità. E’ molto più efficace fare relativamente poco ma quotidianamente per settimane/mesi che applicarsi con dei ritmi molto intensi solo per un breve periodo.

Un solido benessere psicofisico, così come la felicità, richiede impegno e dedizione.

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